Presentazione

La nostra scuola: identità, insegnamenti e storia

BREVE STORIA DELL’ISTITUTO

A partire dall’a.s. 2013-14 è stato istituito il nuovo Istituto Comprensivo “G. GARIBALDI – V. PIPITONE”, composto da 5 sedi scolastiche di ordine e grado diverso che ospitano bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni.

 

CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO

L’Istituto Comprensivo “G. Garibaldi – V. Pipitone” è situato nel nucleo antico della città che, ha mantenuto inalterato lo schema della città romana: un perimetro quadrato con due assi perpendicolari fra loro e le altre strade fra esse ortogonali. All’incrocio fra le due vie principali si trova Piazza della Repubblica, circondata dalla cattedrale, dal palazzo VII Aprile e dal complesso monumentale di S. Pietro. La cupola della chiesa di S. Giuseppe e la cupola del convento delle pietrine, di forma piramidale e piastrellata fungono da “controcanto” al prospiciente palazzo di città chiudendo la parte destra della piazza. Il risultato è uno spazio molto ben bilanciato, in cui ogni edificio “rincorre” il successivo. La piazza si affaccia su corso XI Maggio: antico Decumano Maggiore della città romana e moderno “cassaro”, ornato di ricchi palazzi settecenteschi.

L’Istituto è frequentato da alunni che provengono sia dal centro storico che dai numerosi centri abitativi, eterogenei e difformi, diffusi in tutto il territorio. Non a caso, Marsala è considerata l’unico esempio di Città-territorio in Sicilia.

Conseguenza tangibile di questa diversificazione dei contesti di provenienza è la presenza di un significativo gruppo di alunni che giunge a scuola più fortemente sollecitato da stimoli culturali e con un patrimonio linguistico ricco ed articolato; una grossa fetta della popolazione scolastica che, pur non essendo particolarmente avvantaggiata dal punto di vista sociale, risponde in modo soddisfacente alle sollecitazioni della scuola, e una minoranza, più svantaggiata, che presenta qualche difficoltà di apprendimento per problematiche diverse.

Le principali problematiche, presenti in una percentuale comunque abbastanza contenuta, sono riferibili a disagi affettivi spesso connessi alla crisi della famiglia tradizionale, all’eccessivo impegno lavorativo di entrambi i genitori, a svantaggi socio-economici, alla crisi economica tuttora in atto, al problema della lingua per quanto riguarda gli alunni extracomunitari.

Se da un lato ciò comporta da parte della scuola un significativo sforzo per aiutare questi alunni a vivere un inserimento “dolce” in un ambiente sicuramente protetto, dall’altro essa si avvale della loro presenza quale preziosa risorsa per tutti gli altri alunni, in quanto portatori di una cultura, fatta di conoscenze, tradizioni, esperienze, certamente diversa dalla nostra e per questo ancora più degna di essere conosciuta e partecipata.

 

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